Trent’anni di storia, centinaia di migliaia di lavoratori tutelati e un modello di solidarietà che ha dimostrato una straordinaria capacità di adattamento ai continui mutamenti del contesto socioeconomico. Questa è, in sintesi, la traiettoria del sistema di bilateralità artigiana, che dalla fine degli anni ’80 a oggi ha saputo costruire una rete solida e capillare di tutele, servizi e rappresentanza in un settore nevralgico del tessuto produttivo italiano.

L’esperienza prende forma con l’Accordo Ceramica Veneto del 1985, che introduce i primi fondi di settore, e si consolida con l’Accordo Interconfederale del 21 luglio 1988, sotto la mediazione dell’allora ministro del Lavoro Rino Formica. Da lì in poi, si susseguono accordi, circolari e innovazioni contrattuali che definiscono progressivamente il profilo della bilateralità: contributi mutualistici, sostegno al reddito, formazione, sicurezza, sanità, fino alla gestione delle crisi aziendali.

Nel 2009, l’introduzione del principio della “contrattualizzazione delle prestazioni” segna un cambio di passo. Le prestazioni bilaterali diventano diritti esigibili per tutti i lavoratori, anche nelle imprese non aderenti formalmente agli Enti: si chiude così “il cerchio della solidarietà”, rendendo universale ciò che era nato come un servizio su base volontaria.

Il Ministero del Lavoro, con la Circolare n. 43/2010, ha avallato questa soluzione, riconoscendo la bilateralità come un sistema di welfare negoziale.

Durante le crisi economiche, dalla recessione del 2008 alla pandemia, alle guerre in corso, la bilateralità artigiana si è rivelata uno strumento eccezionalmente rapido, flessibile ed efficace. Ha permesso di attivare misure straordinarie a favore dei lavoratori, spesso con tempi di risposta significativamente più brevi rispetto a quelli della pubblica amministrazione. Il

Fondo di Solidarietà Bilaterale dell’Artigianato (FSBA), oggi pienamente operativo e istituito a seguito della Legge 92/2012 e successivi accordi, gestisce un volume considerevole di risorse destinate alle tutele ed è riconosciuto come un unicum nel panorama europeo per la sua estensione e capacità di intervento.

A trent’anni dalla sua nascita, la bilateralità artigiana continua a dimostrarsi non solo necessaria, ma strategicamente vitale per il settore. La sfida per il futuro sarà quella di preservarne l’identità mutualistica, ampliandone al contempo l’efficacia e l’accessibilità, al fine di rispondere in modo proattivo ai bisogni emergenti delle nuove generazioni di lavoratori e imprenditori.