Il caro energia fa mobilitare gli artigiani

La categoria colpita dai rincari delle bollette: "Segnali preoccupanti dai territori, bisogna fare qualcosa"

Riunione a Roma dei 21 direttori degli Enti Bilaterali dell’Artigianato che Ebna, ente nazionale, coordina. È l’occasione per fare il punto sulle modalità operative nei diversi contesti territoriali, con la volontà della messa in comune delle migliori pratiche e per registrare gli umori, le tendenze, le suggestioni e i bisogni del Comparto artigiano. Di fronte a bollette triplicate, vera emergenza in questa fase, ci si mobilita per sostenere le lavoratrici ed i lavoratori e le relative famiglie. "Siamo vicini alla nostra gente, come nel periodo della pandemia", dicono i vertici dell'Ente nazionale. Varie e variegate le iniziative prese: contributi forfettari per assicurare risorse economiche di sostegno, nuove e rinnovate prestazioni di welfare, accompagnamento alle imprese che intendono stabilizzare i rapporti di lavoro e innovare i processi produttivi. 

"Dai territori, arrivano segnali che ci preoccupano. Le richieste di cassa integrazione restano stabili e ben più contenute rispetto alla fase pandemica, ma chi vive la realtà quotidiana sa che le imprese stanno soffrendo, e non poco, per il caro energia". Da Roma, dove i 21 direttori degli enti regionali che fanno capo a Ebna, l'Ente bilaterale dell'artigianato italiano, si sono riuniti con le parti sociali nazionali per fare il punto della situazione, arriva un nuovo allarme per la tenuta di un sistema, quello artigianale appunto, che da sempre rappresenta la spina dorsale e produttiva del nostro Paese: "Al momento - illustra Valter Recchia, direttore di Ebna/Fsba - sono 5mila i lavoratori, per il mese di agosto, che risultano in cassa integrazione (la prestazione è già stata corrisposta e fra pochi giorni verrà pagata quella di settembre, tanto per dire l’efficienza del sistema). Ma temiamo che, nelle prossime settimane, questo dato abbia una nuova impennata".

Dopo l'emergenza Covid, nel corso della quale Fsba ha erogato oltre tre miliardi di euro, da trasferimenti pubblici, per gli assegni da cassa integrazione e raggiunto oltre 800.000 addetti, dipendenti da 242.000 imprese, ecco dunque una nuova emergenza: "Durante la pandemia - spiega Vendemiano Sartor, presidente di Ebna/Fsba- abbiamo dimostrato come la bilateralità abbia un ruolo fondamentale. Chiediamo perciò che il nuovo Governo creda nel nostro lavoro e nel valore della bilateralità e ci aiuti ad agire con ancora maggior concretezza, con l'obiettivo di garantire un salario e un sistema di welfare adeguato per i dipendenti del Comparto e per le loro famiglie, di fatto venendo incontro alle stesse esigenze delle imprese. Il momento che viviamo è molto complicato e un sistema come il nostro rappresenta una significativa rete protettiva. Come, del resto, accade da 30 anni a questa parte".

E sui territori, come è emerso dal dibattito del D21, sono state avviate le prime iniziative per aiutare quelle imprese artigiane (e i loro dipendenti) travolte da bollette, in alcuni casi, triplicate: "Abbiamo già predisposto -spiega Ermes Canciani, direttore di Ebiart, l'Ente bilaterale del Friuli-Venezia Giulia- un bonus per sostenere le famiglie in difficoltà. Sarà di 250 euro e sarà erogato per un periodo limitato. Una piccola ma significativa boccata di ossigeno". "Da noi invece -dice Renato Giancaterino, direttore di Ebrart, l'Ente bilaterale dell'Abruzzo- si è scelto di dare un contributo, sì, ma alle imprese che intendono investire nelle energie rinnovabili". "Abbiamo già dato vita a numerosi bonus -afferma invece Simona Guttuso, direttore di Ebas, l'Ente bilaterale della Sardegna- come quello relativo al trasporto scolastico o agli asili nido. Ora le Forze sociali sarde hanno deciso di sostenere i nostri iscritti anche per i rincari da energia". Interventi simili, anche se puntualizzati e calati sulla specifica realtà economica, produttiva e occupazionale, sono stati messi in campo in Piemonte e in Calabria, in Veneto e in Lombardia, nel Lazio e nelle Marche (colpite dai recenti eventi alluvionali alle cui conseguenze si sta facendo fronte con specifiche iniziative).

Un significativo segno di attenzione che conferma quanto sia importante la bilateralità: "Il nostro - sostiene Mauro Sasso, vicepresidente di Ebna/Fsba - è un sistema che rappresenta un vero e proprio paracadute per tutti gli addetti del settore artigiano, imprese e dipendenti, frutto dei Contratti Collettivi Nazionali di Lavoro, peraltro tutti rinnovati nei mesi scorsi. Un paracadute che ha diverse sfaccettature, da un punto di vista, diciamo così, lavorativo, ma anche di welfare. Pensiamo, certo, alla cassa integrazione che gestiamo direttamente e alle numerose prestazioni sui due versanti, sostegno alle imprese e benefici ai dipendenti, ma anche, ad esempio, alla sanità integrativa con San.Arti., estesa in buona misura anche ai figli minorenni degli iscritti, che noi offriamo a chi è impiegato nelle imprese artigiane e, perché no, anche ai titolari. Ma anche alla formazione professionalizzante garantita da Fondartigianato alle imprese del settore e più in generale a tutte le aziende che a questo fondo interprofessionale decidono di aderire. Ed ancora, agli interventi per vigilare e garantire la sicurezza in ogni luogo di lavoro, tanto importante a fronte delle migliaia di infortuni e malattie professionali, con le decine e decine di morti sul lavoro che sono una vera, ulteriore emergenza nel nostro Paese. Questa chiama tutti, imprese e lavoratori, associazioni datoriali e organizzazioni sindacali, organi di controllo e legislatori ad una iniziativa raccordata e determinata: il lavoro è un diritto, garantire la sicurezza sul lavoro è un dovere”.


IL RUOLO DELLA BILATERALITÀ ARTIGIANA A SOSTEGNO DI IMPRESE E LAVORATORI

Ecco qui la sintesi della riunione pomeridiana.

La tavola rotonda "Il ruolo della bilateralità artigiana a sostegno di imprese e lavoratori" ha seguito l'inaugurazione della nuova sede dell'EBAP.

Dal dibattito è emerso un successo della bilateralità artigiana piemontese, che registra una crescita costante sia delle imprese artigiane aderenti, con un +24% tra il 2013 e il 2021, sia dei dipendenti, con un +35% e che si evidenzia anche nella sua alta rappresentatività, che secondo i dati Inail raggiunge l'80% della platea delle imprese artigiane.

Si sono confrontati Adelio Ferrari, presidente EBAP, Marcello Maggio, vicepresidente EBAP, Vendemiano Sartor, presidente EBNA-Ente Bilaterale Nazionale Artigianato, Mauro Sasso, vicepresidente EBNA, e Andrea Tronzano, assessore Regione Piemonte al Bilancio, Finanze, Programmazione economico-finanziaria, Patrimonio, Sviluppo delle attività produttive e delle piccole e medie imprese. Moderati dal giornalista di Zip, Orlando Ferraris.

L'introduzione dei dati è stata affidata all'economista Aldo Enrietti.


INAUGURAZIONE NUOVA SEDE EBAP

Anche l’Ente nazionale è stato presente alla iniziativa di inaugurazione della nuova sede a Torino, con il presidente, il vicepresidente e il direttore. È stata l’occasione per incontrare i responsabili dell’ente bilaterale, le parti sociali e gli interlocutori istituzionali locali. Nel pomeriggio un interessante dibattito.

La bilateralità artigiana piemontese ha una nuova casa 🏠 per servire al meglio imprese e lavoratori dell'artigianato piemontese.

Oggi l'inaugurazione della nuova sede EBAP in via Arcivescovado 3.

Taglio del nastro alla presenza di Adelio Ferrari, presidente EBAP, Marcello Maggio, vicepresidente EBAP, Vendemiano Sartor, presidente Ente Bilaterale Nazionale dellArtigianato (EBNA), Mauro Sasso, vicepresidente EBNA, e Paolo Chiavarino, assessore al Commercio della Città di Torino. Una vera e propria casa della bilateralità artigiana per servire al meglio imprese e lavoratori piemontesi.


BUON COMPLEANNO EBAVA!

Ad Aosta una importante manifestazione, il 6 ottobre 2022, per celebrare i 27 anni di attività dell’Ente Bilaterale Regionale per l’Artigianato, a cui hanno presenziato il Presidente, il Vice Presidente ed il Direttore dell’Ebna. È stata l’occasione per incontrare i vertici dell’Ente regionale, Aldo Zappaterra Presidente e Fausto Renna Vicepresidente, nonché i consiglieri di amministrazione, le parti sociali locali e un folto gruppo di titolari e dipendenti di aziende artigiane. Per ragionare del percorso fatto e, soprattutto, per fissare gli impegni di ognuno e quelli comuni per affrontare la difficile situazione del Comparto, alle prese con i costi dell’energia e le difficoltà economiche, produttive e occupazionali.

L’Ente Bilaterale Artigiani Valle d’Aosta è stato costituito dai sindacati dei lavoratori della Valle d’Aosta CGIL, CISL, SAVT e UIL e dalle Associazioni artigiane A.A.V.A., Confartigianato e CNA sulla base di accordi nazionali ed ha il compito di intervenire in favore sia delle aziende che dei lavoratori. Per questi ultimi sono previsti interventi a sostegno del loro reddito in caso di sospensione momentanea del lavoro o di riduzione dell’attività lavorativa.

L’Ente viene finanziato dalle imprese artigiane e dai loro dipendenti quindi non pesa sulla fiscalità generale. Si tratta di uno strumento molto importante come si è visto in occasione della pandemia.

"Nella nostra Regione, a causa del Covid, - informa Aldo Zappaterra, Presidente dell'Ente - Ebava ha erogato complessivamente 5 milioni di Euro di cassa integrazione per 1.558 dipendenti riguardanti 538 aziende. In questa somma, in gran parte finanziata dal Governo, erano comprese circa Euro 659.104,00 quale riserva dell’Ente per gli interventi ordinari".

A livello nazionale sono stati elargiti dal fondo di solidarietà bilaterale artigiani (FSBA) oltre 3 miliardi di Euro per 781.000 dipendenti riguardanti 224.100 aziende. In queste somme è compreso anche l’intera riserva che aveva FSBA prima dell’inizio della pandemia ossia 280 milioni di Euro.

L’attività di Ebava, nella nostra Regione, è proseguita anche in altri settori. "Particolare cura - aggiunge Zappaterra - è stata riservata ai figli degli artigiani e ai figli dei loro dipendenti con l’elargizione di borse di studio. Nello stesso tempo sono state effettuati interventi in favore delle aziende come previsto dagli accordi regionali tra le parti. Un sostanzioso contributo è stato dato anche alla Protezione civile per l’acquisto di mascherine durante il periodo critico di inizio Covid".

L’Ente ha inoltre avuto anche un ruolo nel campo della solidarietà.


LE IMPRESE ARTIGIANE RIPARTONO LE CASSE INTEGRAZIONI TORNANO A LIVELLO PRE-COVID

Importanti segnali di ripresa da uno dei settori trainanti dell'economia italiana. 

Ma attenzione per l'immediato futuro alla spada di Damocle del caro bollette

Le imprese artigiane ripartono. Estate finalmente soddisfacente per un comparto che, da sempre, è trainante per l'economia italiana. I dati di Fsba, il Fondo di solidarietà bilaterale, spiegano che, nel mese di luglio, le giornate di cassa integrazione erogate tornano al livello pre-Covid. Quasi tre milioni di euro l'ammontare delle prestazioni previste, a fronte delle diverse decine di milioni pagati nei mesi caldi della pandemia.

Il ricorso alla cassa integrazione dunque ha assunto nuovamente dimensioni ordinarie o poco più. Da gennaio sono state rendicontate assenze e richieste di prestazioni per poco più di 26 milioni di euro e ne sono stati pagati 17 milioni. Questo perché si procede con le erogazioni solo quando la contribuzione dovuta dalle imprese artigiane risulta regolare, laddove tutto viene sospeso se si è invece in presenza di evasione dell’obbligo contributivo o di una qualche irregolarità su questo fronte, in attesa che intervenga una regolarizzazione. “La norma è in tal senso molto chiara -spiega Vendemiano Sartor, presidente di Fsba- ed è stata peraltro ribadita dall’ultima legge finanziaria: ogni impresa con la qualifica “artigiana” è obbligata a versare un contributo a questo Fondo specifico, commisurato al numero dei dipendenti e alla retribuzione corrisposta ad essi (con procedure, peraltro, semplici e automatiche in occasione degli adempimenti contributivi ricorrenti)”.

Non, dunque, versamenti all’INPS, come la gran parte delle aziende, ma utilizzo di questo strumento specifico che, negli anni, ha consentito al comparto artigiano (dove ci sono piccole aziende di produzione metalmeccanica e manutentori, falegnami e sarte, parrucchieri e legatorie, gelatai e pasticceri, piccoli trasportatori e imprese del pulimento, per capirci) di disporre di interventi più adeguati e commisurati alle esigenze di queste imprese: normalmente hanno un numero di dipendenti non elevato, non abbisognano di interventi prolungati oltremodo nel tempo, devono aver assicurato un accompagnamento tempestivo per superare momenti di difficoltà economiche, produttive e occupazionali.

“Questo Fsba era chiamato a fare e questo ha fatto -dice Valter Recchia, direttore del Fondo. E così sarà, corrispondendo, appunto, la cassa integrazione il mese successivo a quello di effettiva sospensione. Nel frattempo, il Fondo degli artigiani accantona le somme per versare all’Inps la contribuzione previdenziale corrispondente ai periodi di ammortizzatore sociale; e qui, invece, si registrano tempi ancora troppo lunghi dovuti allo scambio di dati fra istituti”. Ben altra cosa, questa, rispetto a quanto accaduto nel biennio 2020-2021 quando, alle prese con la pandemia, anche il comparto artigiano è stato devastato dalle chiusure prolungate di molti laboratori, di officine e fabbrichette, di aziende di servizio e piccole imprese manifatturiere dell’indotto industriale. Allora, il Fondo di Solidarietà, con l’essenziale apporto di tutti gli Enti Bilaterali per l’Artigianato presenti in ogni regione, si è trovato a gestire più di tre miliardi di risorse pubbliche (che venivano messe a disposizione con procedure complesse, da cui i ritardi nelle erogazioni materiali…), pagando la cassa integrazione a oltre 800.000 lavoratrici e lavoratori, dipendenti da 242.000 imprese, per ognuna delle quali c’è stato uno specifico accordo sindacale che prevedeva durata, persone sospese dal lavoro, verifica della necessità di un intervento di protezione dei redditi da lavoro. Un’operazione gigantesca, come si intuisce, ma anche una prova di forza, determinazione, impegno da parte delle Associazioni Imprenditoriali (Confartigianato, CNA, Casartigiani e CLAAI) e delle Organizzazioni sindacali (CGIL, CISL e UIL) che sono poi le parti costituenti la Bilateralità Artigiana.

“Proprio la Bilateralità Artigiana -conclude Mauro Sasso, vicepresidente di Fsba- si è rivelata essere una grande opportunità di supporto e per la tenuta dell’intero Comparto artigiano. Con la sua derivazione dai Contratti Collettivi di Lavoro (peraltro tutti rinnovati proprio in questi mesi), con la sua capacità di erogare prestazioni e servizi (non solo la cassa integrazione, ma anche sostegni alle famiglie, rimborsi di spese ai dipendenti, supporti economici allo sviluppo delle imprese ed al loro ammodernamento), grazie alla sua diffusa presenza in ogni ambito territoriale in modo da cogliere le specificità e intervenire in modo selezionato e selettivo sui differenziati bisogni. Ma anche con la messa in operatività di altri strumenti specializzati in sanità integrativa, formazione e qualificazione professionale, sicurezza nei luoghi di lavoro”.

Il qualificato rapporto fra parti datoriali e sindacali farà sì che, già nelle prossime settimane, tutta la bilateralità e, più in generale, le politiche del Comparto artigiano saranno oggetto di momenti di rilancio e ulteriore qualificazione: si stanno ridefinendo gli strumenti e le regole del Fondo di Solidarietà per adeguarle alle novità introdotte con la riforma degli ammortizzatori sociali voluta dal legislatore con l’ultima Legge di bilancio, partirà questo autunno una nuova stagione per i rinnovi dei numerosi CCNL del settore (riguarderanno quasi un milione e mezzo di lavoratrici e lavoratori), vengono ridefinite le prestazioni e gli interventi garantiti dalla Bilateralità regionale che potrebbero essere protagoniste anche di una omogeneizzazione in ambito nazionale. Ma, soprattutto, verrà messa in campo una serie di interventi informativi rivolti a tutte le imprese artigiane e a tutti i loro dipendenti: se si tratta di precisi obblighi di legge (come per FSBA, e lo è) o di derivazione contrattuale (in tutti gli altri casi) non ci si può sottrarre, se la bilateralità è una ricchezza e un’opportunità (e lo è) ognuno deve concorrervi e fruirne.

Poi, certo, si deve guardare con attenzione a ciò che sta accadendo nel contesto economico e produttivo più complessivo: preoccupa l’incremento dei costi dell’energia e, in qualche misura, la difficoltà di reperimento di materiali essenziali anche alla produzione artigiana, c’è sempre il rischio delle delocalizzazioni e della concorrenza irregolare. Si saprà reagire, contrastare gli eventi contrari, intervenire con gli strumenti attuali (FSBA è pronto a fare la sua parte, per dire) e inventarne di nuovi, se dovesse servire. Perché il Comparto artigiano e delle imprese di limitate dimensioni è stato negli anni e continua ad essere una delle caratteristiche del sistema produttivo ed economico del nostro Paese, una ricchezza per chi qui intraprende e per chi qui trova opportunità di lavoro, anche per i giovani che vogliono esplorare una loro strada, ma anche un modo per presidiare il territorio e salvaguardare la coesione sociale.


CASSA INTEGRAZIONE FSBA: ECCO I PAGAMENTI DI LUGLIO

Anche nelle giornate ferragostane, pur nel periodo normalmente dedicato alle ferie, i sistemi del Fondo di Solidarietà Bilaterale per l’Artigianato sono stati attivi. In questo modo le imprese artigiane, i consulenti del lavoro e i centri servizio hanno potuto caricare le domande di cassa integrazione, segnalare le giornate di sospensione dal lavoro realizzate nei mesi scorsi, completare la documentazione con tutte le informazioni indispensabili.
Nottetempo le macchine hanno lavorato e quest’oggi il Fondo, unico soggetto abilitato alla gestione degli ammortizzatori sociali per tutto il Comparto artigiano - cui ogni impresa con questa qualifica è tenuta per legge ai versamenti -, procede con i pagamenti della cassa integrazione per il mese di luglio e per i mesi precedenti per i quali la documentazione è stata completata in ritardo. Complessivamente si tratta di una somma attorno al milione e trecentomila euro, corrisposta ai dipendenti o direttamente o per il tramite dell’impresa a seconda di intese regionali. Ancora una volta, infatti, sono gli Enti bilaterali regionali uno dei tasselli fondamentali dell’intera operazione: per informare imprese e consulenti, per accompagnare la presentazione delle istanze che seguono gli accordi sindacali che restano indispensabili, per la predisposizione degli ordini di pagamento. Nel contempo, FSBA accantona una somma pari alla metà di quanto corrisposto che servirà al versamento della contribuzione previdenziale correlata.
Ovviamente, per regolamento specifico del Fondo, si procede al pagamento della cassa integrazione alle lavoratrici e ai lavoratori sospesi dal lavoro da parte di imprese regolari nei versamenti. In caso di inadempienze contributive la domanda di ammortizzatore non viene respinta ma tenuta in sospeso, in attesa che l’azienda proceda alla regolarizzazione.
Interessante, da questo punto di vista, la procedura messa in operatività dal Fondo: ogni singola impresa artigiana, direttamente o tramite i suoi consulenti, può verificare la regolarità contributiva accedendo direttamente al portale. Qui un sistema simile ad un semaforo documenta la pienezza della contribuzione, la carenza di qualche versamento o la totale mancanza realizzata nel tempo. In questo modo, agevolmente e con una procedura guidata, si può procedere alla regolarizzazione. Restando certi che, dalla prossima ondata di pagamenti della cassa integrazione, anche questi dipendenti avranno corrisposto quanto effettivamente a loro spetta.
Ma ecco un po’ di dati: da gennaio a luglio 2022 sono stati rendicontati fabbisogni di cassa integrazione per più di 29 milioni, dopo una salita delle richieste nei primi tre mesi (a marzo il picco con 6.870.952,40) via via le necessità stanno diminuendo (per luglio si tratta di 2.434.963,46 €). Questo è un segnale che nel Comparto artigiano le attività sono in buona misura riprese, pur permanendo grandi preoccupazioni per l’aumento dei costi dell’energia e per le persistenti difficoltà -in alcuni ambiti - di reperimento di materiali. A più di 21 milioni di euro assommano le prestazionierogate e gli importi accantonati per la contribuzione correlata, e qui si va dai più di cinque milionidi marzo al paio di milioni di luglio. Ci sono, potenzialmente, ancora da erogare (e accantonare) circasette milioni di euro per la cassa integrazione da gennaio a luglio. Ma, per l’appunto, si deveattendere che le aziende irregolari procedano alla sistemazione della loro posizione contributiva.


ANDIAMO COME UN TRENO

Avevamo detto che, con il ritorno alla fase ordinaria quando il Fondo può utilizzare le risorse proprie provenienti dalla contribuzione delle aziende, i tempi di erogazione della cassa integrazione sarebbero stati ben più veloci.

Infatti: questa mattina sono partiti i pagamenti dell'ammortizzatore sociale per le giornate di sospensione dal lavoro da parte di lavoratrici e lavoratori del comparto artigiano relative al mese di giugno, con un recupero, per l’occasione, anche di alcuni pagamenti dei mesi precedenti per i quali le aziende o i loro consulenti hanno trasmesso la documentazione in ritardo.

Nel complesso, il Fondo oggi ha speso € 2.069.797,38 cui si aggiunge anche una cospicua somma che verrà impiegata in Veneto, dove è l'Ente bilaterale a procedere direttamente con i pagamenti.

Un importo pari al 50% di quello inviato, alle imprese o ai lavoratori, è stata accantonato perché destinato al versamento dei contributi previdenziali corrispondenti.

Ma attenzione: è stata pagata la cassa integrazione esclusivamente a favore dei dipendenti di imprese la cui contribuzione al Fondo è regolare. In tutti i casi di non corretta e completa contribuzione a FSBA (cui tutte le aziende artigiane sono tenute per legge ai versamenti!) la pratica non è stata respinta ma soltanto sospesa, in attesa di regolarizzazione.

Fin da lunedì, sul sito del Fondo sarà disponibile, proprio per le aziende, i centri sevizi e i consulenti, una specifica procedura che consentirà loro di verificare la situazione contributiva e, se del caso, procedere con il versamento delle somme finora evase. Fatto questo da parte della singola impresa finora irregolare, la richiesta di cassa integrazione verrà ripresa in esame e le prestazioni saranno corrisposte alle lavoratrici e ai lavoratori sospesi dal lavoro.


OGGI SI PAGA LA CASSA INTEGRAZIONE DI MAGGIO

Nei giorni scorsi sono state esaminate le richieste di cassa integrazione pervenute e gli Enti Bilaterali regionali hanno inserito i mandati di pagamento. Tutto è pronto, quindi… in giornata il Fondo di Solidarietà Bilaterale per l’Artigianato paga la cassa integrazione.

Lavoratrici e lavoratori, direttamente o per il tramite delle imprese artigiane, riceveranno il pagamento dell’ammortizzatore sociale per i periodi di sospensione realizzati nel corso del mese di maggio, per alcuni ritardatari nel completare la domanda si effettueranno le corresponsioni anche per i mesi precedenti.

Ma attenzione: vengono corrisposte le prestazioni solo se la pratica è completa, se sono stati caricati i dati delle giornate di sospensione, se l’impresa risulta regolare nei versamenti. Se così non è, la domanda non viene respinta ma messa in evidenza in attesa di perfezionamento. Il Consiglio Direttivo del Fondo ha deciso di inviare, ad ogni azienda che abbia richiesto nell’arco di quest’anno la cassa integrazione che non è stata liquidata per queste ragioni, una specifica comunicazione che evidenzia la situazione e la invita a farsi parte attiva nella regolarizzazione. Solo così, infatti, si potrà procedere con il pagamento della cassa integrazione ai dipendenti della stessa.

Nel frattempo, FSBA ha messo da parte le risorse per il pagamento della contribuzione previdenziale correlata ai periodi di fruizione della cassa integrazione e le conferisce all’Inps man mano che l’Istituto fa i calcoli e le richiede.

Sintetico commento: questa è l’efficienza di FSBA quando può contare sulla stretta collaborazione degli Enti regionali e, soprattutto, utilizzare risorse proprie che pervengono con regolarità da parte delle tante imprese artigiane, che non soltanto adempiono ad un preciso obbligo di legge ma che riconoscono nel Fondo uno degli strumenti utili che la bilateralità mette a disposizione del Comparto artigiano.


GIORNATA DI PAGAMENTI DELLA CASSA INTEGRAZIONE

Lunedì 30 maggio, prime ore del giorno, sede del Fondo di Solidarietà Bilaterale per l’Artigianato. Gli operatori stanno esaminando gli ordini di pagamento inseriti nel sistema da parte degli Enti Bilaterali Regionali, si fanno un po’ i conti, si preparano le distinte per l’Istituto bancario.

In giornata FSBA procederà con il pagamento della cassa integrazione a favore delle lavoratrici e dei lavoratori dipendenti da imprese artigiane, direttamente sui loro conti correnti o per il tramite delle aziende.

Si tratta di pagamenti per le giornate di sospensione dei mesi dell’anno passato, quando le risorse economiche erano messe a disposizione dai Ministeri. Eravamo in piena fase COVID. E, con i pagamenti di oggi, l’intera partita può dirsi chiusa. Resta “soltanto” la gestione della cosiddetta contribuzione correlata: il Fondo ha messo da parte centinaia di milioni per procedere all’accredito, sulle singole posizioni, dei contributi previdenziali per i periodi di fruizione della cassa integrazione; operazione, questa, che va a rilento, pur avendo convenuto con l’INPS procedure e scambio dei dati. Oggi, per cassa integrazione Covid, vengono inviati € 1.225.204,06 (esclusa contribuzione correlata).

Sempre in giornata il Fondo procede con il pagamento della cassa integrazione ordinaria riferita ai periodi di sospensione nel mese di aprile e, per i ritardatari nell’immettere dati, nei mesi di gennaio, febbraio, marzo. Per questa operazione vengono utilizzate le risorse proprie e se ne invieranno per € 2.456.825,68 (esclusa contribuzione correlata).

Diamo un occhio ai dati delle aziende e dei relativi lavoratori in forza, che hanno ricevuto l’ammortizzatore sociale nel 2022: 2.415 imprese, con 12.444 dipendenti. La parte del leone la fa l’Emilia Romagna, seguita da Veneto e Toscana e, alla pari, da Lombardia e Marche. Tutti dati, comunque, ben inferiori a quelli cui ci si era abituati in epoca covid, segno che, pur persistendo difficoltà produttive, di sbocco sui mercati, di difficile reperimento dei materiali e quant’altro, molte imprese artigiane hanno ripreso l’attività, mettendo all’opera i dipendenti.

Tant’è che le ore rendicontate, nei primi quattro mesi dell’anno sono poco più di due milioni, laddove nei due anni scorsi si veleggiava ben sopra i 17 milioni di ore rendicontate al mese.

Attenzione. Non tutte le domande pervenute di prestazione ordinaria porteranno a erogazioni: solo i dipendenti di aziende regolari nei versamenti l’avranno. Per tutti gli altri casi (con evasione contributiva completa o con solo qualche versamento saltato), la pratica non viene respinta ma accantonata in attesa della regolarizzazione. Questo prevede il Regolamento del Fondo, una norma, e una previsione a salvaguardia del sistema, che non può essere derogata.

A proposito di Regolamento, le Parti sociali del Comparto costituenti il Fondo stanno confrontandosi fra loro, con i loro consulenti, con il Ministero, per adottare il nuovo strumento che fisserà quantitativo di contribuzione, durata delle prestazioni, specificità da salvaguardare e adeguamento alla riforma degli ammortizzatori sociali, varata con l’ultima Legge finanziaria.