IN PAGAMENTO GLI AMMORTIZZATORI SOCIALI DEL FONDO PER L’ARTIGIANATO (CON LE NUOVE REGOLE)

Fine febbraio ed ecco i primi pagamenti di FSBA con le nuove regole. Oggi sono stati inviati alle banche gli ordinativi per la corresponsione dell’ammortizzatore sociale alle lavoratrici ed ai lavoratori sospesi dal lavoro nel corso del mese di gennaio (in alcune regioni per il tramite delle imprese artigiane). Si tratta di 2.137.051,25 €, a favore di 4.979 dipendenti di 1.168 aziende. Mentre relativamente alle competenze precedenti, sono stati gestiti 786.383,62 €, a favore di 1.367 dipendenti di 366 aziende.

Tutto regolare, tutto come nella norma e nelle consuetudini di questo che è il Fondo che provvede al sostegno al reddito per tutto il Comparto artigiano. È qui che ogni impresa artigiana, con qualsiasi numero di dipendenti e di qualsiasi tipologia produttiva (dai parrucchieri alle legatorie, dai manufatti in metallo o legno ai panificatori, dalle sartorie agli autotrasporti, per esemplificare) è tenuta a versare contribuzione pari allo 0,60 % della retribuzione imponibile ai fini previdenziali, cui le imprese con più di 15 dipendenti aggiungono un contributo dello 0,40 % che serve ad assicurare loro la cassa integrazione straordinaria – che ora si chiama ACIGS – quando dovessero affrontare particolari momenti di difficoltà o riorganizzazione aziendale.

Ma oggi si è provveduto a corrispondere la cassa integrazione ordinaria, che ora si chiama “assegno di integrazione salariale”, in sigla AIS.  E il tutto è avvenuto applicando le nuove regole e le aggiornate procedure, dopo che il Fondo di Solidarietà Bilaterale per l’Artigianato (e, per esso, prima le Parti Sociali, poi il Consiglio Direttivo e infine l’Assemblea) ha proceduto ad adeguare il proprio Regolamento alle modifiche normative relative agli ammortizzatori sociali varate dal Parlamento con la Legge di stabilità del 2022.

Ma andiamo con ordine, perché la materia è complessa ed è facile perdersi.

Sono iscritte a FSBA tutte le imprese artigiane che abbiano alle proprie dipendenze almeno un lavoratore e che, possedendo le caratteristiche di cui alla l. 8 agosto 1985, n° 443, siano inquadrate per i profili previdenziali con il codice “CSC settore 4/Codice autorizzativo 7B”, nonché i datori di lavoro artigiani dell’indotto.

Questo dà loro la possibilità di veder corrisposto un ammortizzatore sociale ai lavoratori dipendenti, quando questi sono sospesi dal lavoro. L’ammontare dell’assegno per le lavoratrici ed i lavoratori sarà pari all’80% della retribuzione che sarebbe spettata per le ore non prestate comprese nei periodi segnalati dall’accordo sindacale, con un massimale mensile di € 1.321,53 , adeguato proprio in questi giorni.

Le prestazioni sono erogate con alcune condizioni precise. La prima è la regolarità contributiva da parte dell’impresa artigiana, in presenza di dipendenti, dal 1° gennaio 2019 al 31 dicembre 2021, per il periodo antecedente all’entrata in vigore della Legge 234/2021, nonché il corretto versamento delle mensilità da gennaio 2022 in poi, oppure dalla data di inizio dell’attività aziendale con dipendenti se successiva.  Nel caso di omissione o ritardo nei versamenti da parte dell’azienda la liquidazione delle prestazioni sarà sospesa sino alla regolarizzazione della posizione aziendale. È poi necessario che ci sia un Accordo sindacale, riportato in un verbale sottoscritto, in assenza del quale la domanda di prestazione sarà tenuta in sospeso. Altro requisito è l’anzianità aziendale del dipendente di almeno 30 giorni dalla data di inizio sospensione dichiarata nell’accordo sindacale.

Ma torniamo alla correttezza contributiva ed alla possibilità, prevista da FSBA, di regolarizzazione dei contributi. All’impresa artigiana è consentito di agire tramite il pagamento F24 e la trasmissione UNIEMENS e, per anticipare la regolarizzazione ed accedere subito alle prestazioni, si può seguire la procedura nel Sistema informatico del Fondo, che permette di inserire manualmente gli imponibili dei lavoratori per ciascuna annualità, determinare l’importo della contribuzione ed una volta effettuato il pagamento, inserire la quietanza. Quando non siano stati versati, in tutto o in parte, i contributi nel triennio 2019-2020-2021, si può fruire di un percorso più veloce e di un pagamento forfettizzato: versamento di 100 euro/anno per lavoratore ed inserimento della quietanza nel Sistema.

Dell’aliquota contributiva abbiamo già detto, ma ripetiamo: datori di lavoro sino a 15 lavoratori 0,60% della retribuzione imponibile ai fini previdenziali di cui 1/4 per il lavoratore e 3/4 per il datore di lavoro; datori di lavoro con più di 15 lavoratori 0,60% + 0,40% in relazione alla retribuzione imponibile, anche qui 1/4 della somma a carico del lavoratore e 3/4 del datore di lavoro.

Le modalità di versamento sono quelle consuete che prevedono l’utilizzo del modello F24, rigo unico, con lo specifico codice tributo EBNA, in considerazione della corretta applicazione della contrattazione collettiva, nazionale e decentrata, intesa integralmente. Il versamento del contributo viene effettuato dal datore di lavoro per tutti i lavoratori in forza (compresi i part-time) nel mese di riferimento, considerando anche i lavoratori a domicilio e gli apprendisti.

Ed ecco le prestazioni. Anzitutto l’Assegno di Integrazione Salariale (AIS) che spetta per ragioni ordinarie quando la riduzione o sospensione dall’attività sia riportabile ad una difficile situazione aziendale dovuta ad eventi transitori non imputabili all’impresa o ai dipendenti, ivi comprese le situazioni climatiche straordinarie, oppure a situazioni temporanee di mercato. Sono, però, previste anche delle ragioni straordinarie, quali la riorganizzazione aziendale compresi i processi di transizione, anche definiti dalla contrattazione collettiva sottoscritta dalle parti istitutive di FSBA, la crisi aziendale o la sottoscrizione di un contratto di solidarietà.

Fra i destinatari dei AIS ci sono tutte le imprese che abbiano in media fino a 15 lavoratori in forza.

La durata complessiva dell’AIS (sia per causali ordinarie che straordinarie) è pari a 26 settimane, nel biennio mobile in capo all’azienda. Ogni giornata che presenti una qualsiasi riduzione dell’orario giornaliero applicato equivale ad una giornata di sospensione. L’accordo sindacale, che è fondamentale perché tutta la procedura si avvii, può essere relativo a più mensilità, con la durata massima di tre mensilità consecutive.

Per le imprese artigiane con più di 15 dipendenti c’è poi una prestazione specifica: l’Assegno di Integrazione salariale per ragioni straordinarie (ACIGS); queste sono: la riorganizzazione aziendale compresi i processi di transizione, la crisi aziendale, nell’ambito di un accordo collettivo, e il contratto di Solidarietà. Le durate della prestazione sono differenziate: 24 mesi per il primo caso, 12 mesi o 36 mesi per le altre ragioni. Tali periodi devono intendersi conteggiati nel quinquennio mobile in capo all’azienda. Le motivazioni inserite nell’Accordo sindacale – che resta fondamentale -, saranno valutate e validate da una specifica Commissione nazionale di esperti, in corso di definizione. Importante: i lavoratori beneficiari di ACIGS, allo scopo di mantenere o sviluppare le competenze, sono tenuti a partecipare a iniziative di carattere formativo o di riqualificazione, anche mediante fondi interprofessionali; nell’ambito del sistema della bilateralità artigiana consolidato, Fondartigianato viene considerato dalle parti istitutive di FSBA il fondo interprofessionale di riferimento per tali attività.

L’erogazione dei trattamenti di integrazione salariale avviene, previa predisposizione degli ordini di pagamento da parte degli Enti Bilaterali Regionali dell’Artigianato, con le seguenti modalità: attraverso l’impresa, la quale è tenuta ad inserire gli importi ricevuti nella prima busta paga utile del lavoratore avente diritto, salvo che l’impresa non abbia già anticipato l’importo ai lavoratori, o direttamente alla lavoratrice o al lavoratore.

Al fine di garantire la corretta operatività del Fondo nell’erogazione delle prestazioni, la domanda dev’essere presentata dall’impresa o dal Centro servizi paghe/Consulente (dalla stessa delegata), a FSBA e prima dell’inizio dell’evento (per ACIGS) e comunque entro 15 giorni dalla data di inizio dell’evento indicata nell’accordo sindacale allegato (per AIS sospensione o riduzione) tramite piattaforma informatica del Fondo.

FSBA, dopo la rendicontazione delle assenze (entro il giorno 25 del mese successivo all’evento), provvede alla lavorazione della domanda e il giorno 26 del mese il sistema valida automaticamente le assenze del mese/i precedente/i inserite per le posizioni verificate e abilitate dall’EBR, procedendo con l’erogazione. In assenza di tale documentazione, l’erogazione della prestazione non sarà effettuata da FSBA e, decorsi 90 giorni dalla presentazione della domanda, questa si considera decaduta.

Queste, in estrema sintesi (ma sul sito del Fondo il tutto è spiegato in modo più esteso e circonstanziato) le novità normative e procedurali di FSBA che nel corso degli anni si è rivelato uno degli efficaci strumenti della bilateralità artigiana, in grado di garantire specifiche protezioni del reddito delle lavoratrici e dei lavoratori ed un utile supporto per le imprese di questo che è un comparto centrale dell’economia del Paese.


Oggi in pagamento la cassa integrazione di dicembre 2022

Il fondo di solidarietà bilaterale per l’artigianato (FSBA), seguendo una impostazione che si è dato qualche tempo fa, oggi ha provveduto ad effettuare i conteggi e mettere in pagamento la cassa integrazione per le giornate di sospensione dal lavoro realizzate nel corso del mese di dicembre. Con l’occasione sono state corrisposte anche le prestazioni riferite ai mesi precedenti, per le quali i dati sono stati caricati nel sistema in ritardo. I pagamenti vengono effettuati direttamente sui conti correnti delle lavoratrici e dei lavoratori oppure delle imprese, in base a regole definite localmente in modo differenziato.

Si chiude così una fase dell’attività del fondo, che ha seguito quella di grande impegno in epoca pandemica. Questi sono gli ultimi pagamenti dell’ammortizzatore sociale con le vecchie modalità, sostituite a partire dal 1 gennaio 2023 dalle nuove regole definite prima con un accordo interconfederale delle parti sociali, poi dalla decisione del consiglio direttivo e dell’assemblea del fondo, che hanno portato all’adeguamento delle procedure e delle impostazioni informatiche.

La somma complessiva oggi erogata è pari a € 3.322.862,92 , a fronte della quale è stato accantonato un importo per il versamento della contribuzione previdenziale (operazione per la quale è necessario attendere una specifica elaborazione da parte dell’Inps).


TUTTO FATTO! PARTE IL NUOVO FSBA

Tredici mesi fa la Legge di Stabilità per il 2022 riformava gli ammortizzatori sociali, secondo l’impostazione dell’universalismo differenziato.

Cioè, cassa integrazione per tutte le lavoratrici e i lavoratori di qualsiasi tipologia, uguali trattamenti seppur calibrati sulle specifiche esigenze delle aziende dei diversi comparti produttivi.

Prestazioni di cassa integrazione assicurate in ogni contesto lavorativo, contribuzione a carico delle imprese e dei dipendenti, differenziazione delle prestazioni per le aziende sotto o sopra i 15 dipendenti, durata, causali, procedure, modalità di sottoscrizione degli accordi sindacali, soggetti chiamati a gestire il tutto.

Da quella norma di legge, il Fondo di Solidarietà Bilaterale per l’Artigianato ne è uscito rafforzato: le aziende artigiane sono obbligate a contribuire a questo Fondo, che ovviamente ha la potestà della riscossione coattiva, l’esperienza specifica consente al Fondo di adeguare la norma generale alle specificità dei bisogni di imprese e lavoratrici/lavoratori del comparto.

Dall’approvazione della Legge Finanziaria è partita una intensa fase di confronto fra le forze sociali che hanno costituito FSBA alcuni anni fa, continui contatti con il Ministero del Lavoro, nelle sue diverse articolazioni, definizione dei contenuti per la nuova stagione del Fondo dell’Artigianato.

Il 2 settembre, le Organizzazioni Sindacali (CIGL, CISL e UIL) e le Associazioni Datoriali (Confartigianato, CNA, Casartigiani e CLAAI) hanno sottoscritto un Accordo Interconfederale che, per l’appunto, seguendo i contenuti della legge generale fissa le caratteristiche delle prestazioni erogate, i percorsi per l’erogazione di queste, le modalità di regolarizzazione della riscossione.

A questo Accordo è seguita l’adozione, prima da parte del Consiglio e poi dell’Assemblea del Fondo, del Regolamento che va a sostituire quello in operatività, seppur con qualche modifica realizzata nel tempo, fin dalla istituzione di FSBA.

L’ulteriore passo in avanti è stato compiuto oggi da parte del Consiglio Direttivo che ha preso atto e licenziato le procedure operative pianificate dalla Direzione e dagli uffici tecnici, con la stretta collaborazione degli Enti Bilaterali Regionali che sono chiamati a collaborare nella realizzazione dell’intero processo.

Anche le procedure informatiche sono state oggetto di profonda rivisitazione, testate e sono ora disponibili.

Il percorso è stato completato e da oggi in poi parte una nuova stagione del Fondo di Solidarietà Bilaterale per l’Artigianato.

Molte sono le novità che rendono possibile l’erogazione della cassa integrazione alle imprese artigiane tenendo in debito conto le loro specifiche produttive e i particolari bisogni per far fronte a momenti di crisi.

È prevista una cassa integrazione per 26 settimane nell’arco del biennio, per eventi ordinari o straordinari, per tutte le imprese fino a 15 dipendenti; al di sopra di questo parametro è prevista anche la cassa integrazione straordinaria della durata di 12, 24 o 36 mesi per specifiche causali; tutte le aziende sono tenute al versamento di una somma pari allo 0.60% della retribuzione (un quarto della somma a carico del dipendente), a cui si aggiunge lo 0.40% a carico delle imprese con più di 15 dipendenti; le aziende che fossero state irregolari negli anni passati hanno a disposizione una procedura semplice e un calcolo forfettario per mettersi in regola e, d’altra parte, FSBA si sta attrezzando per andare a riscuotere il dovuto da parte delle ditte che negli anni avessero evaso l’obbligo contributivo, il tutto finalizzato anche all’emissione del modello DURC; la prestazione può essere richiesta solo dopo il raggiungimento di un Accordo Sindacale e quanto dovuto come sostegno al reddito, come già avveniva, potrà essere erogato direttamente alla lavoratrice/lavoratore oppure per il tramite dell’impresa; ogni qual volta viene pagata la cassa integrazione, il Fondo provvede al versamento all’INPS della contribuzione previdenziale correlata. Molte altre sono le modifiche introdotte al preesistente regolamento e vale la pena andarsi a vedere il tutto direttamente sul portale del Fondo.

Grande soddisfazione esprime il Presidente Vendemiano Sartor per il risultato raggiunto, nel pieno rispetto dei tempi assegnati dal legislatore e con la costante ricerca di un consenso fra le parti.

Altrettanto il Vice Presidente Mauro Sasso evidenzia come si ampli la protezione delle lavoratrici e dei lavoratori proprio nei momenti di maggior difficoltà che le imprese possono attraversare in ragione dell’andamento di mercati, dell’approvvigionamento delle materie prime e degli eventi meteo-climatici eccezionali. Questa protezione viene assicurata anche quando l’impresa è impegnata in piani di ristrutturazione produttiva di larga portata o di rimodulazione degli impianti e dei processi.

Il Direttore Valter Recchia conferma la piena funzionalità delle procedure, l’operatività dei sistemi informatici, particolarmente ricchi e articolati, in modo che il tutto possa rispondere appieno alle domande inoltrate dalle imprese ed ai bisogni dei dipendenti posti in sospensione lavorativa.

Si è agito, nel corso di questi tredici mesi, alla luce della volontà del legislatore di far sì che siano le forze sociali del comparto a strutturare e rendere operativa l’azione dello specifico strumento bilaterale. FSBA, peraltro, è forte dell’esperienza maturata nel corso degli anni, quando, soprattutto nella fase della pandemia, si è trovato a gestire centinaia di migliaia di domande e a proteggere il reddito di 800 mila lavoratrici e lavoratori dipendenti da 242 mila imprese. FSBA, quindi, è pronto ad affrontare questa nuova stagione, grazie alla consapevolezza e alla capacità di confronto e di sintesi delle Organizzazioni Sindacali e delle Associazioni Datoriali e alla pronta efficienza dell’intera macchina operativa della bilateralità artigiana.


IN PAGAMENTO OGGI LA CASSA INTEGRAZIONE DI NOVEMBRE

Il Fondo di Solidarietà Bilaterale per l’Artigianato, al quale sono obbligatoriamente vincolate tutte le imprese artigiane per la tutela del reddito dei lavoratori con gli ammortizzatori sociali, quest’oggi, 29 dicembre, procede al pagamento della cassa integrazione per le giornate di sospensione realizzate nel corso del mese di novembre. Per la verità, con l’occasione vengono pagate le prestazioni anche per i mesi precedenti, quando i dati della sospensione o altri parametri sono stati inseriti nelle procedure informatiche in ritardo.

Continua così l’impegno del Fondo al pagamento con regolare cadenza dell’ammortizzatore sociale: ogni fine mese vengono pagate le prestazioni del mese precedente. In molti casi il pagamento avviene direttamente sul conto corrente bancario della lavoratrice o del lavoratore, in altri casi l’erogazione si realizza per il tramite dell’azienda: dipende dagli accordi a suo tempo sottoscritti in ogni regione.

In giornata il fondo invia alla banca incaricata gli ordinativi di pagamento pari a € 2.110.324,79 per il mese di novembre e a € 573.157,79 per i mesi precedenti di quest’anno.

Nel frattempo il fondo provvede al versamento all’Inps della contribuzione correlata, vale a dire dei contributi previdenziali per i periodi oggetto di sospensione ed erogazione della cassa integrazione. Purtroppo questa complessa operazione procede a rilento pur essendo impegnati il fondo e l’istituto a ottimizzare anche questa partita intensificando il dialogo e lo scambio dei dati.

Il prossimo appuntamento è già fissato per il 29 gennaio, quando verrà corrisposta la cassa integrazione per i periodi di sospensione di dicembre. Sarà così possibile valutare l’andamento complessivo di erogazione di questo ammortizzatore sociale nel corso di tutto il 2022, primo anno di uscita dalla pandemia, quando l’erogazione della cassa integrazione era fatta con fondi pubblici, laddove oggi si procede utilizzando le risorse che vengono raccolte mese dopo mese dalle imprese artigiane.


Ebam propone un patto per il lavoro nelle Marche

https://www.ebam.marche.it/ebam-propone-un-patto-per-il-lavoro-nelle-marche/

Il caro energia fa mobilitare gli artigiani

La categoria colpita dai rincari delle bollette: "Segnali preoccupanti dai territori, bisogna fare qualcosa"

Riunione a Roma dei 21 direttori degli Enti Bilaterali dell’Artigianato che Ebna, ente nazionale, coordina. È l’occasione per fare il punto sulle modalità operative nei diversi contesti territoriali, con la volontà della messa in comune delle migliori pratiche e per registrare gli umori, le tendenze, le suggestioni e i bisogni del Comparto artigiano. Di fronte a bollette triplicate, vera emergenza in questa fase, ci si mobilita per sostenere le lavoratrici ed i lavoratori e le relative famiglie. "Siamo vicini alla nostra gente, come nel periodo della pandemia", dicono i vertici dell'Ente nazionale. Varie e variegate le iniziative prese: contributi forfettari per assicurare risorse economiche di sostegno, nuove e rinnovate prestazioni di welfare, accompagnamento alle imprese che intendono stabilizzare i rapporti di lavoro e innovare i processi produttivi. 

"Dai territori, arrivano segnali che ci preoccupano. Le richieste di cassa integrazione restano stabili e ben più contenute rispetto alla fase pandemica, ma chi vive la realtà quotidiana sa che le imprese stanno soffrendo, e non poco, per il caro energia". Da Roma, dove i 21 direttori degli enti regionali che fanno capo a Ebna, l'Ente bilaterale dell'artigianato italiano, si sono riuniti con le parti sociali nazionali per fare il punto della situazione, arriva un nuovo allarme per la tenuta di un sistema, quello artigianale appunto, che da sempre rappresenta la spina dorsale e produttiva del nostro Paese: "Al momento - illustra Valter Recchia, direttore di Ebna/Fsba - sono 5mila i lavoratori, per il mese di agosto, che risultano in cassa integrazione (la prestazione è già stata corrisposta e fra pochi giorni verrà pagata quella di settembre, tanto per dire l’efficienza del sistema). Ma temiamo che, nelle prossime settimane, questo dato abbia una nuova impennata".

Dopo l'emergenza Covid, nel corso della quale Fsba ha erogato oltre tre miliardi di euro, da trasferimenti pubblici, per gli assegni da cassa integrazione e raggiunto oltre 800.000 addetti, dipendenti da 242.000 imprese, ecco dunque una nuova emergenza: "Durante la pandemia - spiega Vendemiano Sartor, presidente di Ebna/Fsba- abbiamo dimostrato come la bilateralità abbia un ruolo fondamentale. Chiediamo perciò che il nuovo Governo creda nel nostro lavoro e nel valore della bilateralità e ci aiuti ad agire con ancora maggior concretezza, con l'obiettivo di garantire un salario e un sistema di welfare adeguato per i dipendenti del Comparto e per le loro famiglie, di fatto venendo incontro alle stesse esigenze delle imprese. Il momento che viviamo è molto complicato e un sistema come il nostro rappresenta una significativa rete protettiva. Come, del resto, accade da 30 anni a questa parte".

E sui territori, come è emerso dal dibattito del D21, sono state avviate le prime iniziative per aiutare quelle imprese artigiane (e i loro dipendenti) travolte da bollette, in alcuni casi, triplicate: "Abbiamo già predisposto -spiega Ermes Canciani, direttore di Ebiart, l'Ente bilaterale del Friuli-Venezia Giulia- un bonus per sostenere le famiglie in difficoltà. Sarà di 250 euro e sarà erogato per un periodo limitato. Una piccola ma significativa boccata di ossigeno". "Da noi invece -dice Renato Giancaterino, direttore di Ebrart, l'Ente bilaterale dell'Abruzzo- si è scelto di dare un contributo, sì, ma alle imprese che intendono investire nelle energie rinnovabili". "Abbiamo già dato vita a numerosi bonus -afferma invece Simona Guttuso, direttore di Ebas, l'Ente bilaterale della Sardegna- come quello relativo al trasporto scolastico o agli asili nido. Ora le Forze sociali sarde hanno deciso di sostenere i nostri iscritti anche per i rincari da energia". Interventi simili, anche se puntualizzati e calati sulla specifica realtà economica, produttiva e occupazionale, sono stati messi in campo in Piemonte e in Calabria, in Veneto e in Lombardia, nel Lazio e nelle Marche (colpite dai recenti eventi alluvionali alle cui conseguenze si sta facendo fronte con specifiche iniziative).

Un significativo segno di attenzione che conferma quanto sia importante la bilateralità: "Il nostro - sostiene Mauro Sasso, vicepresidente di Ebna/Fsba - è un sistema che rappresenta un vero e proprio paracadute per tutti gli addetti del settore artigiano, imprese e dipendenti, frutto dei Contratti Collettivi Nazionali di Lavoro, peraltro tutti rinnovati nei mesi scorsi. Un paracadute che ha diverse sfaccettature, da un punto di vista, diciamo così, lavorativo, ma anche di welfare. Pensiamo, certo, alla cassa integrazione che gestiamo direttamente e alle numerose prestazioni sui due versanti, sostegno alle imprese e benefici ai dipendenti, ma anche, ad esempio, alla sanità integrativa con San.Arti., estesa in buona misura anche ai figli minorenni degli iscritti, che noi offriamo a chi è impiegato nelle imprese artigiane e, perché no, anche ai titolari. Ma anche alla formazione professionalizzante garantita da Fondartigianato alle imprese del settore e più in generale a tutte le aziende che a questo fondo interprofessionale decidono di aderire. Ed ancora, agli interventi per vigilare e garantire la sicurezza in ogni luogo di lavoro, tanto importante a fronte delle migliaia di infortuni e malattie professionali, con le decine e decine di morti sul lavoro che sono una vera, ulteriore emergenza nel nostro Paese. Questa chiama tutti, imprese e lavoratori, associazioni datoriali e organizzazioni sindacali, organi di controllo e legislatori ad una iniziativa raccordata e determinata: il lavoro è un diritto, garantire la sicurezza sul lavoro è un dovere”.


IL RUOLO DELLA BILATERALITÀ ARTIGIANA A SOSTEGNO DI IMPRESE E LAVORATORI

Ecco qui la sintesi della riunione pomeridiana.

La tavola rotonda "Il ruolo della bilateralità artigiana a sostegno di imprese e lavoratori" ha seguito l'inaugurazione della nuova sede dell'EBAP.

Dal dibattito è emerso un successo della bilateralità artigiana piemontese, che registra una crescita costante sia delle imprese artigiane aderenti, con un +24% tra il 2013 e il 2021, sia dei dipendenti, con un +35% e che si evidenzia anche nella sua alta rappresentatività, che secondo i dati Inail raggiunge l'80% della platea delle imprese artigiane.

Si sono confrontati Adelio Ferrari, presidente EBAP, Marcello Maggio, vicepresidente EBAP, Vendemiano Sartor, presidente EBNA-Ente Bilaterale Nazionale Artigianato, Mauro Sasso, vicepresidente EBNA, e Andrea Tronzano, assessore Regione Piemonte al Bilancio, Finanze, Programmazione economico-finanziaria, Patrimonio, Sviluppo delle attività produttive e delle piccole e medie imprese. Moderati dal giornalista di Zip, Orlando Ferraris.

L'introduzione dei dati è stata affidata all'economista Aldo Enrietti.


INAUGURAZIONE NUOVA SEDE EBAP

Anche l’Ente nazionale è stato presente alla iniziativa di inaugurazione della nuova sede a Torino, con il presidente, il vicepresidente e il direttore. È stata l’occasione per incontrare i responsabili dell’ente bilaterale, le parti sociali e gli interlocutori istituzionali locali. Nel pomeriggio un interessante dibattito.

La bilateralità artigiana piemontese ha una nuova casa 🏠 per servire al meglio imprese e lavoratori dell'artigianato piemontese.

Oggi l'inaugurazione della nuova sede EBAP in via Arcivescovado 3.

Taglio del nastro alla presenza di Adelio Ferrari, presidente EBAP, Marcello Maggio, vicepresidente EBAP, Vendemiano Sartor, presidente Ente Bilaterale Nazionale dellArtigianato (EBNA), Mauro Sasso, vicepresidente EBNA, e Paolo Chiavarino, assessore al Commercio della Città di Torino. Una vera e propria casa della bilateralità artigiana per servire al meglio imprese e lavoratori piemontesi.


BUON COMPLEANNO EBAVA!

Ad Aosta una importante manifestazione, il 6 ottobre 2022, per celebrare i 27 anni di attività dell’Ente Bilaterale Regionale per l’Artigianato, a cui hanno presenziato il Presidente, il Vice Presidente ed il Direttore dell’Ebna. È stata l’occasione per incontrare i vertici dell’Ente regionale, Aldo Zappaterra Presidente e Fausto Renna Vicepresidente, nonché i consiglieri di amministrazione, le parti sociali locali e un folto gruppo di titolari e dipendenti di aziende artigiane. Per ragionare del percorso fatto e, soprattutto, per fissare gli impegni di ognuno e quelli comuni per affrontare la difficile situazione del Comparto, alle prese con i costi dell’energia e le difficoltà economiche, produttive e occupazionali.

L’Ente Bilaterale Artigiani Valle d’Aosta è stato costituito dai sindacati dei lavoratori della Valle d’Aosta CGIL, CISL, SAVT e UIL e dalle Associazioni artigiane A.A.V.A., Confartigianato e CNA sulla base di accordi nazionali ed ha il compito di intervenire in favore sia delle aziende che dei lavoratori. Per questi ultimi sono previsti interventi a sostegno del loro reddito in caso di sospensione momentanea del lavoro o di riduzione dell’attività lavorativa.

L’Ente viene finanziato dalle imprese artigiane e dai loro dipendenti quindi non pesa sulla fiscalità generale. Si tratta di uno strumento molto importante come si è visto in occasione della pandemia.

"Nella nostra Regione, a causa del Covid, - informa Aldo Zappaterra, Presidente dell'Ente - Ebava ha erogato complessivamente 5 milioni di Euro di cassa integrazione per 1.558 dipendenti riguardanti 538 aziende. In questa somma, in gran parte finanziata dal Governo, erano comprese circa Euro 659.104,00 quale riserva dell’Ente per gli interventi ordinari".

A livello nazionale sono stati elargiti dal fondo di solidarietà bilaterale artigiani (FSBA) oltre 3 miliardi di Euro per 781.000 dipendenti riguardanti 224.100 aziende. In queste somme è compreso anche l’intera riserva che aveva FSBA prima dell’inizio della pandemia ossia 280 milioni di Euro.

L’attività di Ebava, nella nostra Regione, è proseguita anche in altri settori. "Particolare cura - aggiunge Zappaterra - è stata riservata ai figli degli artigiani e ai figli dei loro dipendenti con l’elargizione di borse di studio. Nello stesso tempo sono state effettuati interventi in favore delle aziende come previsto dagli accordi regionali tra le parti. Un sostanzioso contributo è stato dato anche alla Protezione civile per l’acquisto di mascherine durante il periodo critico di inizio Covid".

L’Ente ha inoltre avuto anche un ruolo nel campo della solidarietà.