“L’avevamo detto che saremmo stati tempestivi, e così abbiamo fatto: abbiamo speso tutto! FSBA, che ha ricevuto ieri mattina la dotazione economica di 448 milioni, ora ha distribuito l’intera somma alle lavoratrici e lavoratori sospesi dal lavoro, tramite le aziende in talune regioni, e agli Enti bilaterali che provvedono direttamente, che pure stanno alacremente lavorando.” Giustamente orgoglioso dell’efficienza della macchina operativa del Fondo di Solidarietà Bilaterale dell’Artigianato (unico soggetto che paga la cassa integrazione nel Comparto) il Presidente Dario Bruni.
È stato lui, in questi mesi, a tenere il filo diretto con la Ministra Catalfo, “sempre disponibile ed attenta”, per sollecitare il conferimento delle somme, per vedersi assicurato ogni impegno nella predisposizione dei decreti, perché le procedure e la burocrazia non l’avessero vinta sui diritti e le legittime aspettative dei lavoratori. “Anche se, davvero, 100 giorni, per ricevere le somme messe a disposizione dal decreto a ferragosto, sono troppi, tanto più perché c’è chi aspetta questo sostegno economico da giugno, in qualche caso anche per i periodi anteriori. Al di là della volontà politica, la burocrazia corre il rischio di frenare l’azione e vanificare l’impegno di Parti sociali, Enti bilaterali, Ministra stessa.”
Con il lavoro di questi due giorni, notte compresa, il Fondo degli Artigiani si è messo in pari: i pagamenti sono stati effettuati fino agli inizi di ottobre. “Qualcosa è stato ulteriormente caricato per ottobre – precisa Valter Recchia, Direttore – ed abbiamo richiesto al Ministero l’invio di altri 24 milioni per poter procedere. Complessivamente, dall’inizio dell’epidemia che ha portato a sospensione di attività lavorative, talvolta a chiusure d’autorità, il Fondo ha speso (fra prestazioni e versamento dei contributi previdenziali collegati) una somma pazzesca: 1.914.593.603,46. In larga parte assicurata dai tanti decreti governativi, ma anticipando anche 260 milioni di risorse proprie messe da parte negli anni (somme che dovranno pur rientrare, sennò l’attività ordinaria di FSBA si blocca). È stata pagata la cassa integrazione a 740.000 lavoratori e sono state così sostenute 210.000 imprese artigiane (molte delle quali, 60.000, non avevano nemmeno rispettato l’obbligo di legge di versamento al Fondo: sono state accolte, i loro 170.000 dipendenti hanno avuto quanto spettava, rimandando ad un secondo momento la regolarizzazione). E siccome, purtroppo, non è finita qui: da settimana prossima si potranno inserire le domande delle seconde 9 settimane del decreto di agosto (quelle con un eventuale concorso economico da parte delle aziende in ragione dell’andamento degli affari), poi potranno seguire le ulteriori 6 settimane e, dall’inizio del prossimo anno, tutto quanto previsto nella Legge di bilancio.”
“Il Fondo è pronto a fare completamente la propria parte, per sostenere aziende e lavoratori in questo difficile momento – riprende il Presidente – affrontando, con equilibrio ma anche con determinazione, anche alcune partite che sono aperte: il pagamento delle prestazioni di famiglia (perché anche questi lavoratori ne hanno diritto), la velocizzazione del versamento della contribuzione all’Inps (perché da qui dipende anche, per molti, la possibilità di andare in pensione), il pretestuoso contenzioso legale avanzato da talune ditte che vorrebbero prestazioni e tutele senza rispettare, né prima né ora, l’obbligo previsto per legge della contribuzione. D’altra parte, negli anni si è dimostrato che la bilateralità artigiana è in grado di assicurare il sostegno economico ai lavoratori sospesi dal lavoro per cause non dipendenti dalla volontà aziendale ma dal mercato o da accadimenti straordinari. Con una aliquota contributiva equilibrata, con procedure snelle, con la efficiente rete dei riferimenti regionali, con il sostegno operativo ed economico della bilateralità, chi ha bussato alle porte di FSBA ha sempre, e sottolineo sempre, ricevuto una risposta all’altezza delle necessità e del bisogno di sostegno. Lo si deve ricordare, ora che ci si ripropone di riformare gli ammortizzatori sociali.”
L’ultima osservazione è del vice Presidente Mauro Sasso: “Per una strana convergenza di elementi e situazioni, in questi giorni l’artigianato sta vivendo una stagione tanto difficile sul piano economico/produttivo/occupazionale quanto invece strategica per la ripresa dell’intero Comparto e per le stesse relazioni sindacali che qui si esprimono. Questa mattina Fondartigianato, il fondo interprofessionale del settore che sostiene la qualificazione dei lavoratori, ha pianificato l’iniziativa per l’anno a venire: 32 milioni a disposizione su una decina di filoni. Quando si dice: la formazione che aiuta a crescere. Ieri pomeriggio San.Arti., il fondo per la sanità integrativa a favore di 550.000 lavoratrici e lavoratori dipendenti ma anche datori di lavoro, ha deciso di mettere in protezione i figli minorenni di costoro, offrendo loro da subito alcune prestazioni senza un aggravio di costi per aziende e iscritti. Quando si dice: sostenere con i fatti le famiglie. Fra ieri e oggi, il pagamento delle prestazioni da parte di FSBA. E qui non c’è null’altro da aggiungere. E, soprattutto, ieri mattina la sottoscrizione, da parte dei Segretari generali di Confartigianato, CNA, Casa e CLAAI nonché di CGIL, CISL e UIL, dell’Accordo interconfederale sul modello contrattuale. Chi, come, quando, su che cosa e a che livello – nazionale o regionale – si contratta. Come migliorare le condizioni retributive dei dipendenti, come sostenere la bilateralità (ragionando anche di previdenza complementare), come valorizzare la qualità dei rapporti fra la parte datoriale e quella sindacale. Con l’obiettivo comune di rivendicare attenzione ai problemi del Comparto e partecipazione degli attori sociali dell’artigianato alle decisioni strategiche per l’uscita dalle difficoltà, in cui ci si dibatte tutti, e far ripartire il Paese.”