Anche nelle giornate ferragostane, pur nel periodo normalmente dedicato alle ferie, i sistemi del Fondo di Solidarietà Bilaterale per l’Artigianato sono stati attivi. In questo modo le imprese artigiane, i consulenti del lavoro e i centri servizio hanno potuto caricare le domande di cassa integrazione, segnalare le giornate di sospensione dal lavoro realizzate nei mesi scorsi, completare la documentazione con tutte le informazioni indispensabili.
Nottetempo le macchine hanno lavorato e quest’oggi il Fondo, unico soggetto abilitato alla gestione degli ammortizzatori sociali per tutto il Comparto artigiano – cui ogni impresa con questa qualifica è tenuta per legge ai versamenti -, procede con i pagamenti della cassa integrazione per il mese di luglio e per i mesi precedenti per i quali la documentazione è stata completata in ritardo. Complessivamente si tratta di una somma attorno al milione e trecentomila euro, corrisposta ai dipendenti o direttamente o per il tramite dell’impresa a seconda di intese regionali. Ancora una volta, infatti, sono gli Enti bilaterali regionali uno dei tasselli fondamentali dell’intera operazione: per informare imprese e consulenti, per accompagnare la presentazione delle istanze che seguono gli accordi sindacali che restano indispensabili, per la predisposizione degli ordini di pagamento. Nel contempo, FSBA accantona una somma pari alla metà di quanto corrisposto che servirà al versamento della contribuzione previdenziale correlata.
Ovviamente, per regolamento specifico del Fondo, si procede al pagamento della cassa integrazione alle lavoratrici e ai lavoratori sospesi dal lavoro da parte di imprese regolari nei versamenti. In caso di inadempienze contributive la domanda di ammortizzatore non viene respinta ma tenuta in sospeso, in attesa che l’azienda proceda alla regolarizzazione.
Interessante, da questo punto di vista, la procedura messa in operatività dal Fondo: ogni singola impresa artigiana, direttamente o tramite i suoi consulenti, può verificare la regolarità contributiva accedendo direttamente al portale. Qui un sistema simile ad un semaforo documenta la pienezza della contribuzione, la carenza di qualche versamento o la totale mancanza realizzata nel tempo. In questo modo, agevolmente e con una procedura guidata, si può procedere alla regolarizzazione. Restando certi che, dalla prossima ondata di pagamenti della cassa integrazione, anche questi dipendenti avranno corrisposto quanto effettivamente a loro spetta.
Ma ecco un po’ di dati: da gennaio a luglio 2022 sono stati rendicontati fabbisogni di cassa integrazione per più di 29 milioni, dopo una salita delle richieste nei primi tre mesi (a marzo il picco con 6.870.952,40) via via le necessità stanno diminuendo (per luglio si tratta di 2.434.963,46 €). Questo è un segnale che nel Comparto artigiano le attività sono in buona misura riprese, pur permanendo grandi preoccupazioni per l’aumento dei costi dell’energia e per le persistenti difficoltà -in alcuni ambiti – di reperimento di materiali. A più di 21 milioni di euro assommano le prestazionierogate e gli importi accantonati per la contribuzione correlata, e qui si va dai più di cinque milionidi marzo al paio di milioni di luglio. Ci sono, potenzialmente, ancora da erogare (e accantonare) circasette milioni di euro per la cassa integrazione da gennaio a luglio. Ma, per l’appunto, si deveattendere che le aziende irregolari procedano alla sistemazione della loro posizione contributiva.